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Como: il 28 settembre incontro pubblico su “Disfagia e complicanze”

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Redazione 11 Settembre 2019

La disfagia, ossia la difficoltà a deglutire il cibo e le sue complicanze, sono il tema al centro dell’incontro pubblico promosso da Comune di Como e Asst Lariana. L’appuntamento è per sabato 28 settembre a Villa Olmo, dalle 9 alle 13.30. La partecipazione, gratuita, è aperta a tutti, previa iscrizione sul sito www.eventbrite.it (Disfagia e complicanze). I relatori saranno gli infermieri e i medici del reparto di riabilitazione cardio-respiratoria dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, diretto dal dottor Antonio Paddeu.

Definizione e complicanze della disfagia, alimentazione, riabilitazione e logopedia, la gestione della Peg a domicilio, esercitazione pratica per la disostruzione delle vie aeree, tracheostomia, gestione della medicazione e ventilazione a domicilio, sono gli argomenti che saranno presentati. Davide Barazzoni, Sebastiano Castorina, Grazia Maria Corti, Marina Ferri, Raffaella Gonella, Patrizia Mattarella e Roberto Mauri sono gli infermieri dell’ospedale di Cantù che interverranno insieme alla logopedista Valentina Enriquez, al dottor Paddeu e al medico nutrizionista Sergio Casati.

“Ringrazio gli organizzatori di questo convegno per l’importante occasione che stanno offrendo a tutte le realtà e ai professionisti interessati, oltre a chi, magari non professionalmente, si occupa degli anziani – sottolinea Angela Corengia, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Como – E’ importante infatti che l’assistenza di chi è vicino alle persone che soffrono di disfagia, anche quando queste vivono in famiglia o in autonomia, sia sempre più qualificata, per assicurare una migliore cura”.

“Le problematiche connesse al mangiare sono una tematica che interessa un numero elevato di pazienti – spiega il dottor Antonio Paddeu – Dalla terza età all’ictus, dalla demenza alle malattie neurovegetative, dalle malattie muscolari alle malattie neurologiche in generale, la difficoltà a deglutire il cibo coinvolge moltissime persone insieme ai loro familiari e a chi si prende cura di loro. Spesso i sintomi vengono sottovalutati e si ricorre al medico o allo specialista troppo tardi”. Tra i primi campanelli d’allarme cui bisogna prestare attenzione figura, ad esempio, la tosse. “Questo è il linguaggio attraverso cui il corpo ci segnala che il cibo o l’acqua sono finiti nelle vie aeree – prosegue il medico – Da non sottovalutare sono anche il senso di soffocamento, la sensazione di avere un peso in gola, la fatica a deglutire, la sensazione di voler sputare subito dopo aver mangiato”. A questi sintomi possono poi associarsi problemi più gravi come le cosiddette polmoniti ab ingestis, (l’infiammazione dei polmoni causata dall’ingresso di sostanze estranee nell’albero broncopolmonare), la conseguente febbre e le insufficienze respiratorie. “Oltre alle spiegazioni – sottolinea il primario – abbiamo previsto anche esercitazioni pratiche con dei manichini per le manovre di disostruzione, per come far sputare il cibo, e le manovre rianimatorie”. Particolare attenzione, infine, sarà data alla gestione della Peg (Gastrostomia Endoscopica Percutanea, ndr), tecnica che consente l’alimentazione artificiale attraverso una sonda che raggiunge lo stomaco. “Seguendo alcuni accorgimenti – conclude Paddeu – si può tranquillamente continuare a vivere a casa propria. L’importante è sapere cosa si debba fare”.

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Fonte: comunicato ASST Lariana

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