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Monitoraggio territoriale di pazienti positivi: Niguarda attiva gli infermieri di comunità

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Redazione 16 Novembre 2020
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Avviato il nuovo servizio di Niguarda con gli infermieri di comunità per il monitoraggio e la presa in carico tempestiva dei pazienti positivi al virus Sars-Cov-2 in stato di isolamento presso il loro domicilio, nell’area del Municipio 9 di Milano (uno dei più popolosi della città con 185.000 abitanti). 
Il servizio, coordinato da una centrale operativa con sede a Villa Marelli (presidio territoriale di Niguarda) si suddivide tra l’attività di telemonitoraggio telefonico, le visite nell’ambulatorio territoriale e le consulenze telefoniche per i medici di medicina generale e delle RSA.

La segnalazione dei casi da seguire arriva da ATS Milano (o in alcuni  casi direttamente dal medico di medicina generale) e riguarda quelle persone che, in isolamento a casa, sono in una condizione clinica di maggiore fragilità o hanno un livello di rischio alto. In questi casi, infatti,  un monitoraggio costante e un intervento tempestivo sono importanti per evitare un eventuale aggravamento della malattia.

Lo staff degli infermieri di comunità contatta i pazienti una volta al giorno (oppure ogni due, in base alla situazione) e verifica le condizioni generali di salute, il livello di saturazione dell’ossigeno (misurato attraverso il saturimetro che viene consegnato a casa) e l’eventuale insorgenza di nuovi sintomi. Qualora vengano rilevati dei “campanelli di allarme”, lo staff può attivare una visita ambulatoriale prioritaria al presidio territoriale di Villa Marelli  (ambuIatorio di “fast track”) dove un medico infettivologo effettua la visita e, in caso di necessità, esegue tutti gli accertamenti clinici del caso (dagli esami del sangue, all’ecografia polmonare alla radiografia del torace).
Se dal monitoraggio telefonico, invece, emerge una situazione particolarmente grave, il paziente viene inviato direttamente al Pronto Soccorso, per una presa in carico d’urgenza.
Alla centrale operativa di Villa Marelli fa riferimento anche l’attività di consulenza telefonica per i medici di medici di medicina generale e per quelli delle RSA, per seguire casi specifici di loro pazienti con problematiche correlate al COVID. 

Infine, il servizio ha anche l’obiettivo di prendere in carico i pazienti che si sono rivolti al Pronto Soccorso di Niguarda per sintomatologie COVID-correlate, che non necessitano di un ricovero ospedaliero ma per i quali viene segnalata comunque la necessità di un controllo entro 48 ore. In questo caso, il monitoraggio si attiva a prescindere dal domicilio in cui risiedono i pazienti (come detto, infatti, tutta l’attività di monitoraggio sopra riguarda le persone che risiedono nell’area milanese del Municipio 9, dove si trova il Niguarda).

Questo modello di approccio integrato ospedale-territorio, coordinato da infermieri di comunità, è un’arma essenziale nel controllo di questa pandemia da SARS-CoV-2, sia per supportare i pazienti più fragili che si trovano a casa ed intervenire tempestivamente qualora l’infezione provochi problematiche cliniche severe, sia per evitare che pazienti a basso rischio e con sintomi relativamente modesti si rivolgano al Pronto Soccorso, che deve essere libero e pronto per intervenire sulle situazioni di urgenza.
Lo staff inizialmente è composto da 4 infermieri di comunità, che aumenteranno progressivamente in base alle risorse disponibili.

In questo momento diventa particolarmente importante che Niguarda non solo sia impegnato ad accogliere in maniera tempestiva ed adeguata tutti le persone che arrivano in Pronto Soccorso ma intercettare sul territorio i casi che potrebbero aggravarsi o che hanno bisogno di essere monitorati costantemente.

Fonte: www.ospedaleniguarda.it

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