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Lombardia, da maggio test salivari per screening in ambito scolastico

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Redazione 22 Aprile 2021
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Da maggio la Lombardia utilizzerà in ambito scolastico i test salivari molecolari frutto di una sperimentazione attuata dall’Università degli Studi di Milano. Questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare. Ci consentiranno pertanto di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali.
Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Prima regione in Italia a utilizzare i test salivari molecolari

“La richiesta di utilizzare i salivari molecolari – ha spiegato il Governatore – era già stata avanzata diversi mesi fa al Cts nazionale senza ottenere risposte. Finalmente ieri il ministro Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia. Pertanto, considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia. In sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al Covid-19″.

Risultato ottenuto dall’Università degli Studi conferma l’eccellenza lombarda

“Sono molto onorato – ha concluso il presidente Fontana – e ringrazio tutta l’equipe del professor Gianvincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Statale di Milano. Ha lavorato senza sosta per portare a termine il primo test italiano di questo tipo. Confermando ancora una volta l’eccellenza lombarda anche nel campo della Ricerca”.

Moratti: strumento semplice che non comporta presenza del personale sanitario

Soddisfazione per il via all’impiego dei test salivari-molecolari è stata espressa anche dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. “Questo strumento diagnostico – spiega la vicepresidente – non comporta la presenza di personale sanitario. Da impiegare per la raccolta del campione. E pertanto, nella sua estrema semplicità e praticità, si presenta ideale per le scuole”.

Si libereranno risorse importanti per la campagna vaccinale

“Il test salivare molecolare – rimarca Moratti – non dipendendo da operatori professionali e da luoghi dedicati, consentirebbe di liberare una notevole quantità di risorse. Risorse attualmente impiegate in personale e logistica come oggi impongono i tamponi. Questo vantaggio appare allo stato attuale di notevole importanza. Dato che il Paese e le Regioni stanno organizzando una campagna vaccinale di lunga durata e ampia portata. E, contemporaneamente, piani di riaperture progressive di tante attività sociali e produttive”.

“Il test – ha spiegato il professor Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano – è molto semplice, si effettua in un minuto e viene processato nei laboratori usando gli stessi reagenti e macchinari dei test molecolari classici. La differenza fondamentale è che è ‘mini-invasivo’, sembra infatti in tutto e per tutto un lecca-lecca da tenere in bocca un solo minuto e ha un’attendibilità che può arrivare fino al 98%”.

In questo modo, la Lombardia punta a terminare in sicurezza l’anno scolastico in corso e a ripartire a settembre con una proposta più strutturata.

Test salivari molecolari testati con successo a Bollate

“Fra ottobre e dicembre – ha continuato Zuccotti – abbiamo avviato la sperimentazione su 1.628 studenti di Bollate, comune dove si erano verificati focolai caratterizzati dalla variante inglese. Abbiamo verificato la validità di questi test e, finalmente, il ministro Speranza ha dato il ‘via libera’”.

Secondo Zuccotti, in vista della ripresa di settembre, il ‘lollipop’ sarà una vera e propria “rivoluzione” anche perché  “consentirà di concentrare gli sforzi dei sanitari proprio sui ragazzi, cioè coloro che – dal momento che non potranno essere sottoposti a vaccinazione visto che non esistono sieri specifici – potranno continuare a essere vettori del contagio”.

I test salivari, inoltre, potranno essere molto preziosi anche nelle attività di screening nelle situazioni di maggior fragilità come comunità per diversamente abili e Rsa.

Fonte: www.lombardianotizie.online

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