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Diventare donatore di organi, una gesto di generosità e solidarietà

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Redazione 9 Febbraio 2021
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Diventare donatore di organi è davvero molto semplice ed è un gesto di generosità, che dona ad una persona, in molti casi in fin di vita, la possibilità di guarire e riprendere una vita normale: vediamo insieme come dare il proprio assenso e quali sono i buoni motivi per “dire sì”.

Una domanda impegnativa

Giorno X, ora Y. Hai appuntamento in Comune per rinnovare la carta d’identità. Un’operazione di routine – pensi – basta portare il documento vecchio, ci sarà un modulo da compilare…

Ma dal 2016, quando vai all’Ufficio Anagrafe della tua città per chiedere il rilascio o il rinnovo di un documento, chi sta dall’altra parte dello sportello ti fa anche una domanda piuttosto impegnativa: “Intende esprimere l’assenso o il dissenso alla donazione di organi e tessuti?”. In altre parole, vuoi diventare un potenziale donatore? Una decisione che è difficile prendere, soprattutto così, su due piedi.

Per questo insieme al quesito ricevi un opuscolo informativo che ti permette di documentarti. Per lo stesso motivo puoi anche non esprimerti né nell’uno né nell’altro senso e riservarti, semmai, di prendere questa decisione in un secondo tempo. Ma non è meglio arrivare già “preparati” e cogliere l’opportunità?

Tre buoni motivi per dire “sì”

Chi è in lista d’attesa per un trapianto di cuore (o di altri organi e tessuti), prima che sui professionisti della medicina, può contare solo sui donatori.

Ognuno di noi può salvare delle vite, esprimendo il proprio “sì” alla donazione. Questo “sì” è un gesto di reciprocità e solidarietà, oltre che di grande valore civico.

Molte persone trovano una cura efficace e tornano a una vita piena grazie al trapianto. Chi ha ricevuto un trapianto può riprendere un’esistenza normale, sia dal punto di vista personale che lavorativo.

Una scelta importante

Prima di decidere è fondamentale informarsi. Sul sito del Ministero della Salute si trovano informazioni sulla donazione chiare e complete.

La scelta della donazione non può che essere personale, ma è importante discuterne e confrontarsi con i propri cari, affrontare l’argomento insieme a loro e informarli della scelta fatta.

Prendere una posizione nei confronti della donazione significa anche non lasciare questa decisione ai propri cari in un momento difficile e delicato.

Cose da sapere per un “sì” consapevole

Nel nostro Paese, sia il donatore di organi sia l’eventuale ricevente sono tutelati dai principi della gratuitàlibertàconsapevolezzavolontarietà e anonimato.

Le norme vigenti in Italia tutelano il donatore dal punto di vista medico, etico e legale. In particolare, garantiscono il rispetto della volontà espressa.

Il tuo “sì” (o il tuo “no”) dichiarati all’Anagrafe saranno registrati nel Sistema Informativo Trapianti e diventeranno “ufficiali”. Ma sarai comunque libero di cambiare idea in ogni momento, dichiarando le tue nuove intenzioni anche su un pezzo di carta che suggeriamo di portare sempre con te: farà sempre fede la dichiarazione più recente.

Il nostro sistema trapianti è tra i primi in Europa per qualità degli interventi e sicurezza dei processi di trapianto.

Donazione di organi: se non ora, quando?

Prima possibile. Se non devi andare all’Ufficio Anagrafe del tuo Comune per chiedere il rilascio o il rinnovo di un documento, puoi esprimere l’assenso (o il dissenso) alla donazione di organi e tessuti in altri modi, senza aspettare che stia scadendo la tua carta d’identità:

  • firma il modulo presso la tua Azienda Sanitaria Locale (ASL/USL/ATS);
  • compila il tesserino della campagna nazionale “Diamo il meglio di noi” e conservalo tra i tuoi documenti personali;
  • compila l’atto olografo dell’Associazioni Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO);
  • scrivi la tua volontà su un foglio bianco, con data e firma; custodisci questa dichiarazione tra i tuoi documenti personali.

Per la legge, tutti questi modi sono pienamente validi. La dichiarazione resa all’ASL, al Comune e all’AIDO è registrata nel Sistema Informativo Trapianti: i medici lo possono consultare per verificare, quando è necessario, l’esistenza di un’espressione di volontà sulla donazione.

Quali organi e tessuti possono essere donati dopo la morte?
ORGANI: cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas e intestino.
TESSUTI: pelle, ossa , tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi
sanguigni.
Un donatore unico può, quindi, aiutare più pazienti.


Quali organi e tessuti possono essere donati da donatore vivente?
ORGANI: rene e parte del fegato.
TESSUTI: midollo osseo, cute, placenta, segmenti osteo-tendinei, cordone
ombelicale.

Chi può diventare donatore di organi?
I donatori di organi sono persone che muoiono in ospedale, nei reparti di
rianimazione per una lesione irreversibile del cervello causata da ictus, emorragia, trauma cranico, tumore o prolungato arresto cardiaco. Queste condizioni possono portare alla completa cessazione dell’attività cerebrale ovvero alla morte. Tutti gli organi sono prelevabili. In presenza di malattie trasmissibili (infezioni o tumori), l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifiche indagini.

Fonte: www.degasperis.it

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