Bruxismo: la relazione tra il digrignare i denti e il mal di testa
Il bruxismo, ossia il digrignare i denti, può colpire adulti e bambini: fra le tante possibili ripercussioni del bruxismo si contano anche disturbi apparentemente insospettabili, come il mal di testa.
Tenere le mascelle serrate o digrignare i denti per tutta la notte: un’attività involontaria che si presenta nel 10% circa della popolazione italiana. Questa contrazione, nota come bruxismo, può interessare adulti e bambini e manifestarsi anche durante le ore diurne, in concomitanza con situazioni di stress o emotivamente impegnative.
Il bruxismo: conseguenze e importanza della diagnosi
L’azione continua delle arcate dentali, che vanno costantemente a contatto e talvolta sfregano l’una sull’altra, non è priva di conseguenze: lo smalto dei denti si assottiglia e talvolta il dente si indebolisce fino al punto di rompersi, si perde l’equilibrio posturale, insorgono dolore e affaticamento dai muscoli facciali fino alla cervicale e si infiamma l’articolazione temporomandibolare. Il bruxismo coinvolge diversi elementi di una zona complessa del corpo e le sue cause possono essere molteplici, talvolta anche compresenti: per questo è importante rivolgersi a un’équipe multidisciplinare, che possa individuare tempestivamente il disturbo. Si raccomanda in ogni caso di rivolgersi a un odontoiatra specializzato in gnatologia, che potrà rilevare o escludere anomalie di varia natura.
L’articolazione temporomandibolare e la cefalea
Questa articolazione è una sorta di cerniera, che congiunge l’osso temporale del cranio a quello della mandibola. Una giuntura particolarmente importante e delicata, che in caso di bruxismo subisce notevoli sollecitazioni. Da questa costante tensione dell’articolazione temporomandibolare ha origine la cefalea muscolo-tensiva, la forma di mal di testa più frequente, che spesso il paziente lamenta al momento del risveglio e si manifesta con un tipo di dolore molto peculiare, oppressivo e costante, la tipica sensazione di “cerchio alla testa”, anche quando non è molto intenso. A differenza dell’emicrania, il dolore si avverte su entrambi i lati della testa e tende a irradiarsi verso il collo e le spalle.
Quali rimedi è possibile approntare?
Il primo rimedio, notoriamente valido, è l’utilizzo di un bite in resina, simile ai paradenti indossati dagli atleti: protegge i denti dall’azione erosiva dello sfregamento e limita il carico pressorio sull’articolazione temporomandibolare. È consigliabile affidarsi all’odontoiatra per la realizzazione del bite, che deve conformarsi nel migliore dei modi alla bocca della persona. L’approccio su misura e multidisciplinare si rivela ancora più essenziale se il bruxismo è causato da diverse ragioni. In presenza di ansia o stress, è bene ricorrere anche a tecniche di rilassamento o percorsi di psicoterapia. Se invece il bruxismo è originato da problematiche relative all’equilibrio della bocca, si può valutare di procedere con impianti dentali.
Fonte: www.gvmnet.it