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Bergamo, il Policlinico San Marco fa scuola in Italia e all’estero

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Redazione 11 Dicembre 2019
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L’equipe di Chirurgia del Policlinico San Marco, diretta dal Dott. Stefano Olmi, responsabile dell’Unità di Chirurgia Generale e Oncologica, del Centro di Chirurgia dell’Obesità e del Centro di Laparoscopia avanzata del Policlinico San Marco, si è resa protagonista della 30° edizione del Congresso internazionale di Chirurgia dell’Apparato Digerente con due interventi con tecniche innovative in diretta.

Gli interventi Live Surgery

In questo contesto, il dottor Olmi e la sua equipe hanno eseguito due interventi di Live Surgery con tecniche innovative:

  • una sleeve modificata con plastica antireflusso (tecnica messa a punto proprio dal dottor stesso e dalla sua equipe);
  • un intervento per tumore del colon-retto

Gli interventi, realizzati in diretta dalla sala del Policlinico San Marco, sono stati seguiti in streaming dai chirurghi presenti a Roma al Congresso e da quelli collegati da Francia, Inghilterra, Svezia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Stati Uniti, Giappone, Australia, Cina, Corea, Sud Africa…

La sleeve modificata del Dottor Olmi

La sleeve modificata è una particolare tecnica di sleeve gastrectomy, una delle procedure di chirurgia bariatrica più eseguite nel mondo con ottimi risultati, che mira a minimizzare la possibile comparsa di reflusso gastroesofageo.

“In questo intervento alla sleeve, realizzato sempre con tecnica laparoscopica, si associa una piccola plastica antireflusso a 360° che utilizza una minima parte del fondo gastrico per risolvere il problema del reflusso gastroesofageo e dell’esofagite”.

Un recente lavoro del dottor Olmi pubblicato sulla una rivista internazionale Obesity Sugery dimostra la risoluzione di reflusso gastroesofageo ed esofagite nel 99 % dei pazienti a 2 anni.

L’intervento in laparoscopia con immunofluorescenza per tumore del colon-retto

Il secondo intervento, l’esportazione di tumore del retto, è stato realizzato in laparoscopia con una nuova tecnologia, l’immunofluorescenza con verde indocianina, che permette di evidenziare i linfonodi da esportare ed evitare le fistole intestinali.

“Con l’introduzione dell’immunofluorescenza con verde indocianina è stato fatto un ulteriore passo in vanti: il giorno prima dell’intervento, il verde indocianina iniettato in sede peritumorale, permette di colorare di verde fluorescente il circolo sanguigno del paziente fin nei vasi più piccoli.

In questo modo si può controllare la vascolarizzazione dei segmenti di intestino da suturare durante gli interventi per tumori del colon retto ed evidenziare tutte le ghiandole linfatiche da asportare per una migliore radicalità oncologica.

Grazie a questa tecnica, ad esempio, nelle asportazioni dei tumori del retto si può evitare al paziente il disagio di dover portare il sacchetto della stomia per proteggere la sutura nelle settimane immediatamente successive”, conclude il dottor Olmi.

Fonte: www.grupposandonato.it

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