Mortalità coronavirus: varia esponenzialmente con l’età
Come è distribuita la mortalità di questo nuovo coronavirus? Prendiamo questi dati con le pinze: a parlare è una pubblicazione nel Chinese Journal of Epidemiology aggiornata all’11 febbraio e riguarda, appunto, la Cina.
Attenzione: c’è da considerare in questi dati il fatto che più sale l’età delle persone coinvolte e con ogni probabilità più aumenta l’utilizzo della medicina tradizionale cinese al posto di quella occidentale che – non avendo basi scientifiche di alcun tipo nella lotta ai virus – ha ulteriormente complicato la situazione. Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca la mortalità per il virus fuori Wuhan a un valore nettamente più basso, pari allo 0.7%.
- Nessun decesso da coronavirus sotto i dieci anni e il virus avrebbe solo lo 0,2% di letalità tra i 10 e i 19 anni.
- I decessi aumentano con l’età, molto probabilmente per la presenza di altre patologie che rendono più debole il sistema immunitario: la percentuale resta lo 0,2% tra i 19 e i 39 anni.
- Raddoppia la mortalità, seppur ancora molto bassa, tra i 40 e i 49 anni (0,4%).
- Triplica per le persone tra i 50 e i 59 anni: 1,3%.
- 3,6% tra i 60 e i 69
- 8% tra i 70 e i 79 anni.
- 14,8% tra gli over-80.
Se anziché utilizzare l’età per creare classi statistiche utilizziamo come criterio quali altre malattie avevano i deceduti si notano questi livelli di mortalità:
- Malattie cardiovascolari 10,5%
- Diabete 7,3%
- Problemi cronici respiratori 6,3%
- Ipertensione 6,0%
- Cancro 5,6%
- La mortalità senza alcuna altra malattia iniziale è pari allo 0,9%
Il nostro consiglio per tutti è quello di rispettare le norme igienico-sanitarie basilari, e per la fetta più anziana e debole della popolazione (persone immunodepresse, con patologie croniche, problemi respiratori) è comunque di limitare i momenti di aggregazione, possibilmente delegare a qualcuno più giovane i compiti che comportano attese in coda o maggiore esposizione.