Tunnel carpale e benessere delle mani, le risposte del professor Pivato di Humanitas
Parliamo di traumi alle mani, e in particolare di tunnel carpale, con il Professor Giorgio Pivato, chirurgo della mano e responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia della mano e Microchirurgia Ricostruttiva in Humanitas.
I traumi alle mani sono tra i più diffusi che medici e chirurghi curano ogni giorno, pari circa al 45% dei casi, dovuti non solo a incidenti sul lavoro ma anche ad incidenti domestici.
Ma quando si parla di dolori alle mani o alle sua articolazioni, non ci si riferisce solo ai traumi: tra le situazioni più comuni tra i pazienti, sia uomini e che donne, c’è ad esempio la sindrome del tunnel carpale.
Le mani durante la notte: i primi campanelli di allarme
Durante la notte, anche senza accorgercene, tendiamo spesso a tenere le mani e le dita in posizioni innaturali che costringono le articolazioni, tendini e legamenti a ‘lavorare’ continuamente e rimanere in tensione
“Spesso si dorme con polsi e dita piegate, come si faceva anche da bambini. Una posizione che non permette alle mani e alle dita di riposare – ha spiegato il professore – e che al mattino dà sintomi come rigidità, formicolii, gonfiore, mancanza di forza”.
Il formicolio, tipico campanello di allarme per la sindrome del tunnel carpale, è dovuto alla compressione del nervo, che non lascia passare il sangue necessario al nervo e provoca così la sensazione delle ‘formiche’.
Tunnel carpale, operazione sì o no?
Ogni caso è ovviamente a sé e sarà lo specialista volta per volta, a valutare la soluzione migliore per il paziente. In ogni caso, prima di un intervento chirurgico, ha spiegato Pivato, è possibile provare a ridurre i sintomi e fastidi con soluzioni conservative come i tutori.
“Esistono oggi strumenti che aiutano a mantenere i segmenti e le articolazioni o le dita interessate in posizione corretta: i tutori, in inglese splint, vengono confezionati in base alla mano del paziente, su misura, e in base al problema che lo specialista indica”.
Non esistono infatti tutori ‘standard’ che si possono adattare a qualsiasi mano, a prescindere dalla misura.
“I materiali utilizzati, come il neoprene, sono leggeri e traspiranti, e il loro utilizzo porta ad una riduzione dei sintomi”.
Fonte: www.humanitas.it