fbpx



Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Approfondimenti Lecco Medicina Notizie Locali Lombardia Top

L’ipertensione in estate: ecco come trattarla

blank
Redazione 19 Agosto 2020
blank

Nei mesi estivi può facilmente capitare che la pressione sanguigna si abbassi a causa del caldo: ecco alcuni consigli del Dottor Flavio Acquistapace, Responsabile della Cardiologia  di G.B. Mangioni Hospital di Lecco, utili per chi soffre di ipertensione.

La pressione sanguigna può variare nell’arco della giornata perché viene influenzata dallo stress, dalle emozioni, e anche dall’attività fisica che svolgiamo. Generalmente i valori ideali, da linee guida, sono 120/80 mmHg (120 pressione sistolica o massima e 80 quella diastolica o minima). Tuttavia, variando da soggetto a soggetto e anche in funzione dell’età, secondo la buona pratica clinica, possono risultare nella norma valori pressori di 140/90 mmHg. Nelle persone che soffrono di ipertensione questi valori sono superiori.

Nei mesi estivi, con il caldo è facile che questi valori si abbassino perché il calore fa dilatare le arterie e i vasi sanguigni e fa scendere la pressione ed anche per l’eccessiva sudorazione che fa perdere al corpo acqua e sali minerali.

Abbiamo chiesto al Dottor Flavio Acquistapace, Responsabile della Cardiologia di G.B. Mangioni Hospital di Lecco – centro accreditato SIIA come centro per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa – quali regole seguire per limitare gli effetti del caldo sulla pressione.

“L’abbassamento pressorio – spiega nel dettaglio il Dottore – può provocare fastidiose sensazioni di spossatezza, vista annebbiata, affaticamento, vertigini e anche collassi. Se questi sintomi persistono per lungo tempo, è necessario consultare il medico, se sono passeggeri, sarà necessario mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti:

  • tenere monitorata spesso la pressione
  • bere molta acqua, almeno 2 litri al giorno per compensare la perdita di liquidi dovuti all’intensa sudorazione. Possiamo anche sostituire l’acqua con un infuso di tè leggero arricchito di pezzi di frutta e verdure per fare il pieno di vitamine e sali minerali. Gli sportivi possono far uso di bevande energetiche ricche di potassio e sali
  • mangiare molta frutta e verdura come banane, cetrioli, pomodori, anguria e meloni ricchi in potassio, latticini e frutta secca che contengono, oltre all’acqua, potassio, calcio e magnesio
  • evitare gli alcolici di qualsiasi genere perché favoriscono la vasodilatazione
  • preferire il pesce alla carne
  • non esporsi al sole nelle ore più calde (tra le 11 e le 17), usare sempre un cappellino e, al mare, l’ombrellone, in queste ore sarebbe meglio evitare anche l’attività fisica
  • vestire leggero, con fibre naturali come il cotone
  • bagnarsi frequentemente viso, polsi, caviglie, collo, mani, piedi
  • non alzarsi bruscamente dal letto ma mettersi seduti prima di assumere la posizione eretta
  • possibilmente dormire con le gambe leggermente sollevate da un cuscino, il caldo rallenta la circolazione, contribuisce al ristagno dei liquidi negli arti inferiori e provoca abbassamenti di pressione
  • non abusare dell’aria condizionata per evitare sbalzi di temperatura, quella ideale è 26 gradi
  • sotto il controllo del proprio Cardiologo e con il suo parere può essere ridotta cautamente la terapia in atto.

I pazienti ipertesi, per tenere sotto controllo la pressione e non rischiare patologie cardiovascolari, seguono terapie farmacologiche spesso associate (politerapia) e si è spinti a pensare che, durante l’estate, siano da sospendere per non abbassare ulteriormente la pressione”.

La sospensione o la riduzione della terapia farmacologica (sartani, ACE-inibitori e calcio antagonisti) – ci spiega il Dottore – deve sempre essere concordata con il proprio medico o con il Cardiologo, in pazienti con ipertensione notturna lo specialista può consigliare l’assunzione delle medicine la sera. In genere i farmaci da ridurre sono i diuretici perché possono concorrere alla perdita di sali minerali soprattutto il potassio”.

Gli anziani, spesso ipertesi, sono i soggetti più a rischio di sbalzi pressori.

Nella persona anziana i meccanismi di termoregolazione (la capacità di mantenere costante la temperatura corporea) sono rallentati, l’eccessiva sudorazione dovuta al caldo e la riduzione dello stimolo della sete, combinato all’assunzione di diuretici, fanno sì che vadano incontro a disidratazione con conseguenti possibili e improvvisi svenimenti.  Per evitare queste conseguenze, a maggior ragione per questa fascia d’età, è opportuno controllare la pressione ogni giorno, assumere tutti i giorni l’abituale terapia antipertensiva, bere almeno un litro e mezzo/ due litri di acqua o spremute o succhi di frutta, se l’anziano ama minestre o brodi, lo si può consigliare a consumarne ogni giorno in abbondanza”. 
Se la pressione, nonostante tanti accorgimenti, scende più del dovuto con conseguente svenimento, si deve far sdraiare la persona che ne è colpita e sollevargli gli arti inferiori finché non si è ripresa, in seguito potrà bere tè o caffè per aiutare la pressione a risalire, assolutamente non assumere farmaci vasopressori cioè che aumentano la pressione arteriosa.

Fonte: www.gvmnet.it

Tags: