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Green Pass, cosa cambia dal 15 ottobre

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Redazione 13 Ottobre 2021
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Dal 15 ottobre 2021 l’obbligo di Green Pass sarà esteso ai lavoratori per intero, per almeno il periodo che arriva al termine dello stato di emergenza (fine anno). L’obbligo riguarda sia il pubblico che privato.

Per evitare problemi agli impossibilitati a fare il vaccino (trovate qui chi) sarà garantita loro la possibilità di effettuare tamponi gratuiti validi per 72 ore (si tratta dei molecolari, mentre i rapidi varranno, per ora, 48 ore dal momento del test). Per gli altri non vaccinati sarà possibile effettuare i test a prezzi calmierati in queste farmacie e strutture convenzionate.

I dubbi che assillano lavoratori e datori di lavoro però sono ancora molti e il rischio caos dal 15 ottobre è alto: chi pagherà i tamponi ai personale non vaccinato? Chi controlla? Ogni quanto?
Cerchiamo di dare risposte a queste domande.

Trovi qui le informazioni su come verranno effettuati i controlli sia nelle aziende pubbliche che in quelle private

Il DPCM del 12 ottobre

Il Presidente del Consiglio ha formato il nuovo DPCM sulle linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione del Green Pass da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, a partire dal prossimo 15 ottobre.

Chi paga i tamponi per il Green Pass?

Alcune aziende hanno deciso di pagare di tasca propria i tamponi ai dipendenti non vaccinati: è il caso, ad esempio, delle aziende metalmeccaniche di Bologna, come annunciato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Bologna. Anche Ducati, ex-Ilva, Lamborghini e NaturaSì hanno deciso di sostenere i costi dei tamponi.
Anche nelle piccole imprese si sta valutando di risolvere il problema pagando i tamponi: basti pensare che per chi ha 10 dipendenti basta che tre siano a casa senza green pass perché venga a mancare il 30% della forza lavoro.

Se però l’azienda non paga di tasca propria i tamponi, il lavoratore dovrà provvedere da sè e presentarsi al lavoro con regolare Green pass.

Green Pass: chi lo controlla e quando?

Il green pass dovrà essere controllato dal datore di lavoro tutti i giorni. I preposti al controllo sono i datori di lavoro, o i soggetti autorizzati al controllo che dovranno essere istruiti. Questi ultimi dovranno a loro volta controllare il pass del datore di lavoro, il quale dovrà obbligatoriamente controllare a sua volta quello degli autorizzati.

Tamponi: dal 15 ottobre basteranno per tutti?

Un altro dubbio, rilanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia, riguarda la disponibilità di tamponi per tutti. Il numero di tamponi settimanali si impennerà in ogni regione e non si sa se i laboratori riusciranno a tenere il ritmo per soddisfare tutte le richieste.
Ecco allora la proposta di effettuare tamponi nasali fai da te all’interno delle aziende, con la sorveglianza delle imprese, per fare i controlli in azienda e non sovraccaricare i laboratori.
Un’altra ipotesi potrebbe essere la proroga della validità del Green pass da tampone rapido: al momento vale 48 ore, potrebbe passare a a 72.

Green Pass al lavoro: ecco i lavoratori con obbligo

L’articolo 1 del nuovo Decreto Legge numero 127 del 21 settembre 2021 stabilisce per i lavoratori nel pubblico che:

Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche, al personale delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19. La disposizione si applica altresì a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le amministrazioni, anche sulla base di contratti esterni”.

Decreto Legge numero 127 del 21 settembre 2021

Stesso discorso per i lavoratori del settore privato. L’articolo 2 stabilisce infatti che:

“Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, a chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde COVID-19”.

Decreto Legge numero 127 del 21 settembre 2021

Obblighi per i lavoratori autonomi e le badanti

Anche in questo caso è confermato l’obbligo di green pass: lavoratori autonomi come idraulici, elettricisti, in generale i lavoratori a partita iva e occasionali che prestano servizi a contatto con i clienti, badanti, colf e baby sitter dovranno esserne in possesso e avere la possibilità di mostrarlo. Obbligo valido anche per tutti coloro che intendano servire da volontari.

I Tamponi restano a prezzo calmierato

Chi dovrà effettuare un tampone per poter lavorare o andare a scuola potrà farlo a prezzo calmierato, 8 euro sotto i 18 anni, 15 euro per tutti gli altri, restano gratuiti per chi non può vaccinarsi.

Obbligo in università, scuole e residenze per anziani

Nel Decreto è esplicitato che “Chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19”.

Unica eccezione sono gli studenti che frequentano la scuola dell’obbligo e le superiori.

Anche il personale residenze per anziani dovrà obbligatoriamente presentare il Green Pass per accedere alla sede in cui presta lavoro.

I controlli e le sanzioni per chi non presenterà il Green Pass da ottobre (aggiornato al 22 settembre)

Spetta ai datori di lavoro il controllare i propri lavoratori e verificare che sia tutto in regola. L’articolo 1 è categorico:

“I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni“. Gli stessi datori dovranno “stabilire, entro il 15 ottobre 2021, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi”.

Decreto Legge numero 127 del 21 settembre 2021

Si può essere licenziati o sospesi senza green pass dal 15 ottobre?

Attenzione però: chi non avrà il Green Pass non potrà essere licenziato (ma sospeso sì, nelle piccole aziende).

Nel settore pubblico i lavoratori senza certificazione saranno ritenuti “assenti ingiustificati” e non verranno quindi retribuiti (e salteranno anche gli scatti di anzianità maturati nel periodo) a partire dal giorno in cui si presenteranno sprovvisti della certificazione. La retribuzione riprenderà una volta ottenuta la certificazione; nel privato il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. Nessuna conseguenza disciplinare e niente licenziamenti, in entrambi i casi.

Per le aziende sotto ai 15 dipendenti le cose cambiano: il lavoratore potrà anche essere sospeso a partire dal quinto giorno in cui è sprovvisto del green pass per tutta la durata del contratto stipulato per sostituirlo nelle sue mansioni (max 10 gg. soltanto due volte non oltre la scadenza dello stato di emergenza, il 31 dicembre 2021). Al di fuori di questi 20 giorni il dipendente tornerà ad essere assente ingiustificato e senza diritto alla retribuzione.

L’accesso del personale nei luoghi di lavoro senza Green Pass è punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500.
I datori di lavoro che non verificheranno il rispetto delle regole, o che non predispongano le modalità di verifica, dovranno pagare una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Fonte: Governo

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