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Papa Giovanni, progetto per Sclerosi Multipla si aggiudica bando Roche

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Redazione 3 Giugno 2021
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Un progetto del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, volto al miglioramento di strutture, percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali per le persone con Sclerosi Multipla, è stato premiato con un finanziamento di euro 25.000 dal bando “Roche per i servizi a supporto di soluzioni innovativi per la Sclerosi Multipla”.

Con l’intento di mettere al centro la persona e supportare nuove idee e modelli assistenziali efficaci per migliorare il percorso di cura e la qualità di vita dei pazienti, la seconda edizione del Bando “Roche per i servizi a supporto di soluzioni innovativi per la Sclerosi Multipla” ha premiato con un finanziamento di euro 25.000 l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha vinto con il progetto “Ottimizzazione della gestione del paziente con Sclerosi Multipla in MAC”: si prevede lo sviluppo di un percorso dedicato all’ottimizzazione della presa in carico di pazienti SM in trattamento con farmaci che richiedono la somministrazione in regime di Macro Attività Ambulatoriale.

Il progetto “Ottimizzazione della gestione del paziente con Sclerosi Multipla in MAC” è sola una delle numerose iniziative offerte dall’Ospedale di Bergamo per i pazienti affetti da malattie neurodegenerative del sistema nervoso. Il centro Sclerosi Multipla dell’ASST Papa Giovanni XXIII, che opera all’interno della UOC Neurologia diretta da Maria Sessa, è centro di riferimento provinciale. Il team è costituito da tre dirigenti medici specialisti in neurologia, Valeria Barcella, Marta Radaelli e Marta Zaffira Conti, da una case manager, Grazia Zambelli,  da due infermiere dedicate al centro e da tre infermiere dedicate all’attività in MAC.

Qui sono seguiti circa 1.300 pazienti di cui 1.000 in terapia attiva, anche grazie a un servizio di MAC per le terapie infusionali. Grazie alle collaborazioni con gli altri servizi all’interno dell’ospedale ed al supporto infermieristico specialistico il centro garantisce percorsi multidisciplinari e interdisciplinari che consentono la presa in carico globale del paziente nelle diverse fasi di malattia. Sono attivi percorsi dedicati con accesso diretto al servizio di psicologia clinica, di fisioterapia, oculistica ed ortottica, urologica, gastroenterologia, pneumologia e ginecologia. Il centro è coinvolto attivamente anche nella ricerca clinica ed epidemiologica sulla Sclerosi multipla, con studi clinici osservazionali ed interventistici sia a livello nazionale che internazionale. Nel 2019 il Centro è stato insignito da Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere) del riconoscimento “Una cicogna per la sclerosi multipla” riservato ai centri SM che adottano un approccio multidisciplinare nel trattamento delle pazienti che desiderano affrontare una gravidanza, proponendo percorsi clinici dedicati.

Il percorso che abbiamo ideato permette al paziente di avere una figura dedicata che gestisce l’agenda con gli appuntamenti, di ricevere le terapie più avanzate ed efficaci con il minore disagio possibile in termini di spostamenti e di tempo impiegato per le cure – ha spiegato la neurologa Marta Radaelli, coordinatore scientifico del progetto che ha vinto il premio -. Ottimizzare la possibilità di adesione alle terapie da parte del paziente si ottiene anche con uno sforzo per ridurre il disagio dei percorsi di cura spesso molto faticosi, in una condizione di elevato stress emotivo”. Marta Radaelli si occupa di attività clinica e di ricerca nell’ambito della Sclerosi Multipla dal 2003, prima al centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale San Raffaele di Milano, poi a Bergamo dal 2018. Ha partecipato come sperimentatore a numerosi trials clinici nazionali ed internazionali nell’ambito della Sclerosi Multipla con particolare interesse per le terapie con cellule staminali ematopoietiche e neurali. È stata una delle vincitrici del Premio Rita Levi Montalcini 2020. 

“Miglioramenti organizzativi come questo sono pensati per migliorare il percorso del paziente, soprattutto dei pazienti cronici, riducendo il disagio conseguente ai ripetuti accessi e ottimizzando i tempi di permanenza in ospedale, con una ricaduta importante sulla qualità di vita e sull’adesione alla terapia” ha aggiunto Maria Sessa, direttore della Neurologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

L’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è l’unica struttura in Regione Lombardia ad aver vinto questa seconda edizione del Bando. ”Siamo molto soddisfatti per il riconoscimento ad un progetto che migliora il percorso clinico a beneficio dei pazienti seguiti dalla nostra Neurologia – ha dichiarato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. L’impatto di questo progetto sulla qualità organizzativa del nostro servizio di Neurologia mostra come  una maggiore efficienza in termini di utilizzo delle risorse umane e degli spazi possa coniugarsi con il benessere dei nostri pazienti cronici che si rivolgono con fiducia e continuità al nostro ospedale”.

Tra i premiati anche altri 11 progetti provenienti da Enti delle Regioni Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Emilia Romagna, è la testimonianza concreta dell’impegno annunciato con il programma “La Roche che vorrei”, che mira a garantire la massima trasparenza nell’interazione e nella collaborazione con la classe medica, con le strutture ospedaliere, con gli enti di ricerca e le associazioni di pazienti, con il mondo scientifico e dell’associazionismo. La selezione e valutazione dei progetti, premiati con un finanziamento complessivo di euro 300.000, è stata affidata a Fondazione Sodalitas in qualità di partner esterno.

Fonte: comunicato ASST Papa Giovanni XXIII

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