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Quarantena e isolamento fiduciario: cosa sono, quanto durano e come funzionano

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Redazione 7 Febbraio 2022
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Isolamento, quarantena: c’è confusione su come funzionano e sulle regole da seguire in caso di positività al tampone per Covid, causata anche dal fatto che le regola variano in base alla sintomaticità o meno presentata dal paziente. Vediamo di fare chiarezza: in questo articolo troverete anche tutte le novità sui giorni di quarantena per i contatti stretti di positivi.

Con il ritorno dei contagi e la difficoltà delle regionia tracciare la diffusione dell’epidemia, uno degli aspetti cruciali per il controllo di quest’ultima è quello della corretta gestione di isolamento e quarantena per le persone infette o potenzialmente contagiate, ma poche persone sanno effettivamente come funzionano.

Sulla base delle nuove evidenze scientifiche ed epidemiologiche e sulle indicazioni degli organismi internazionali, il Ministero della Salute italiano pochi giorni fa ha modificato le regole che i cittadini devono seguire in caso di contagio o di contatti stretti con persone positive. Ha inoltre chiarito alcuni dubbi sulla diversa gestione di sintomatici e asintomatici. 

Isolamento fiduciario e quarantena: differenza 

Nella circolare del Ministero viene chiarita prima di tutto la differenza tra quarantena e isolamento fiduciario, spesso usati erroneamente come sinonimi poiché fanno riferimento a due condizioni diverse. Vediamole nello specifico.

Che cos’è la quarantena per Covid

La quarantena interessa le persone sane che sono venute a contatto con un positivo e potrebbero essere potenzialmente esposte al rischio infettivo. 

Poiché l’obiettivo è monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare nuovi casi, le persone in quarantena non devono avere contatti con nessuno per la durata del periodo di incubazione del virus (circa 10 giorni).

L’isolamento fiduciario per Covid 

L’isolamento fiduciario riguarda i casi accertati di Covid-19 (positivi al tampone), che devono separarsi dalla comunità ed evitare in tutti i modi la trasmissione dell’infezione. 

Il periodo di contagiosità può essere diverso a seconda della presenza o meno dei sintomi e la durata dell’isolamento può quindi cambiare

Vediamo insieme quali sono le tempistiche corrette e le procedure da seguire in caso di isolamento e quarantena.

Isolamento fiduciario: cosa fare con tampone positivo e sintomi

Coloro che presentano i sintomi da Covid-19 e risultano positivi al tampone, per rientrare in comunità dopo l’isolamento devono aspettare almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e devono aver effettuato un test molecolare (tampone classico) con esito negativo dopo almeno 3 giorni senza sintomi

Non vengono presi in considerazione perdita di olfatto (anosmia) e perdita di gusto (ageusia) perché possono avere una persistenza prolungata nel tempo.

Isolamento fiduciario: cosa fare con tampone positivo e assenza di sintomi

Gli asintomatici con tampone positivo possono rientrare alla propria vita sociale solo dopo un periodo di isolamento fiduciario di almeno 10 giorni dalla positivizzazione, e solo in seguito a un ulteriore tampone con risultato negativo.

Cosa fare se il tampone non si negativizza

Possono verificarsi situazioni in cui gli asintomatici e coloro che non presentano più sintomatologia rimangano positivi per lungo tempo. In questo caso, e a seconda delle caratteristiche dei singoli, è necessario consultarsi con gli esperti per valutare la possibilità di interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi

Questo perché gli ultimi studi hanno mostrato che la quantità di carica virale in naso e gola si abbassa significativamente subito dopo lo sviluppo dei sintomi e che la durata effettiva dell’infettività non è solitamente più lunga di dieci giorni dall’inizio dei sintomi. 

Cosa fare se si è stati a contatto con un caso accertato di Covid-19

Sono cambiate le regole per coloro che sono entrati a contatto con un caso accertato di Covid-19: devono infatti rispettare un periodo di quarantena che varia a seconda dello stato vaccinale.

  • 5 giorni dall’ultima esposizione al caso positivo per le persone non vaccinate (o che abbiano effettuato solo il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni) che non presentano sintomi: è necessario avere l’esito negativo di un test finale rapido o molecolare. Inoltre è obbligatorio indossare Ffp2 anche per i 5 giorni successivi.
  • chi ha ricevuto la dose booster, oppure ha completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure è guarito da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti, oppure è guarito dopo il completamento del ciclo primario, non deve stare in la quarantena: si applica la misura dell’autosorveglianza della durata di 5 giorni. È fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso.

Scuola, quarantena, DAD: trovi qui tutte le informazioni sulle novità per i bambini e ragazzi che frequentano scuole dell’infanzia, elementari, medie e superiori

Green pass: quanto dura?

Il governo sta adottando nuove soluzioni per allentare la presa sulle restrizioni e i divieti: i vaccinati con terza dose e i guariti dopo due dosi di vaccino avranno una certificazione verde con scadenza illimitata.

Fonte: www.hsr.it, governo

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