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Giornata Europea degli Antibiotici: la resistenza agli antibiotici è una minaccia per la salute

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Redazione 18 Novembre 2019
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Oggi, 18 novembre, ricorre la Giornata europea degli Antibiotici, un’iniziativa europea di sanità pubblica che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici, nonché sull’uso prudente degli antibiotici stessi.

“I dati più recenti confermano che nell’Unione europea il numero di pazienti infetti da batteri resistenti è in aumento e che la resistenza agli antibiotici rappresenta una delle minacce più temibili per la salute pubblica. L’uso prudente degli antibiotici può contribuire a fermare l’insorgenza dei batteri resistenti e ad aiutare a mantenere l’efficacia degli antibiotici perché possano essere utilizzati dalle generazioni future”. (Fonte Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie https://antibiotic.ecdc.europa.eu/)

Di seguito alleghiamo un testo a cura della dottoressa Patrizia Figini, responsabile tra l’altro del Comitato infezioni ospedaliere (Cio) e dell’ufficio Epidemiologico dell’Asst Lariana.

“Nel 1928 Alexander Fleming scoprì, per caso, che in uno dei terreni di coltura batterica di stafilococchi si erano create delle colonie fungine (muffe) che avevano distrutto i batteri. Egli dedusse perciò che i microorganismi presenti nella muffa possedevano proprietà in grado di ostacolare o impedire la crescita degli stafilococchi. Questa muffa prese il nome di Penicillium Notatum da cui, in seguito, venne isolata la sostanza denominata Penicillina: il primo antibiotico. Fu una rivoluzione nella cura delle malattie infettive. Ma l’umanità non ha fatto sempre buon uso degli antibiotici.

Il 18 novembre, come ogni anno dal 2008, si celebra la Giornata degli Antibiotici, dedicata a sensibilizzare cittadini e operatori sanitari sull’uso prudente degli antibiotici e sul problema della resistenza agli antibiotici, promossa dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (Ecdc). A distanza di anni dalla prima Giornata degli Antibiotici, purtroppo le notizie sul fronte dell’evoluzione dell’antibiotico-resistenza non sono buone. Il fenomeno è in aumento ed è ormai globale, cioè interessa sia paesi industrializzati che paesi in via di sviluppo, come si evidenzia da un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La resistenza agli antibiotici è divenuta un’emergenza di sanità pubblica, che determina aumento della spesa sanitaria, allungamento dei tempi di degenza, fallimenti terapeutici e aumento della mortalità. Senza antibiotici efficaci, la medicina moderna rischia di tornare indietro ad un’epoca pre-antibiotica, in cui le infezioni rappresentavano la prima causa di morte ed interventi o terapie complesse erano impensabili. Ma quali sono le cause della resistenza agli antibiotici? Il fenomeno è complesso e multifattoriale.

Uno dei fattori che contribuiscono al fenomeno della resistenza agli antibiotici è l’abuso e l’uso improprio di questi farmaci. Oggigiorno, gli antibiotici sono utilizzati come strumento essenziale per la medicina moderna e per alcune procedure comuni, come il trapianto, la chemioterapia e la profilassi antibiotica prima di un intervento chirurgico. Purtroppo l’efficacia terapeutica degli antibiotici ha indotto il loro utilizzo in modo troppo “liberale”: è il caso, ad esempio, delle infezioni virali come raffreddore e influenza che sono causati da virus, ovvero da microorganismi contro i quali gli antibiotici non sono efficaci.

Cosa fare, quindi, per prevenire l’antibiotico-resistenza?

Evitare l’auto-prescrizione e l’auto-medicazione è il primo passo per contenere la resistenza dei batteri a questi farmaci. Evitiamo di ricorrere da soli all’uso degli antibiotici; facciamolo solo dopo aver consultato un medico, l’unico che può valutare la necessità ed utilità. Com’è stato confermato anche da evidenze scientifiche, l’uso improprio degli antibiotici porta alla comparsa e alla selezione di batteri resistenti. Un antibiotico è usato in modo improprio anche quando è usato in modo non corretto, cioè: accorciando la durata del trattamento, riducendo la dose, non usando la posologia corretta (ad esempio prendendolo una volta al giorno e non due o tre come prescritto): in questi casi la quantità di farmaco presente nell’organismo sarà insufficiente per combattere efficacemente i batteri, che sopravvivono e possono sviluppare così resistenza. Gli antibiotici devono essere sempre usati secondo le norme ed i tempi indicati dal medico.

L’antibiotico-resistenza ha un importante impatto sull’uomo, sugli animali e sull’ambiente. A causa dell’antibiotico-resistenza risulta più difficile riuscire a curare le malattie infettive, avendo come conseguenza:

  • Un prolungamento del decorso della malattia
  • Un aumentato rischio di complicanze
  • Esiti invalidanti
  • Morti
  • Importanti conseguenze sulla qualità della vita delle persone e anche un rilevante impatto economico per il singolo e per la collettività

Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza in Italia

L’Italia è il Paese più colpito, in Europa, dal fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Sono più di 10mila i morti, su 33mila circa in Europa. In molte regioni italiane, compresa la Lombardia, è attiva la sorveglianza a partire dai Laboratori di Microbiologia: i microorganismi monitorati sono i cosiddetti Agenti Sentinella, in particolare Stafilococco Aureo, Klebsiella Pneumoniae, Escherichia Coli, Acinetobacter Baumannii, Clostridium Difficile, Pseudomonas Aeruginosa. Senza antibiotici efficaci potremmo tornare all’era pre-antibiotica, quando i trapianti di organi, la chemioterapia per il cancro, la terapia intensiva e tutte le altre procedure mediche, incluse alcune cure odontoiatriche, non sarebbero più possibili senza l’insorgenza di infezioni anche gravi. Le malattie batteriche si diffonderebbero e, non potendo più essere curate, causerebbero la morte.

Sono state identificate tre strategie principali per affrontare la resistenza agli antibiotici:

  • l’uso prudente di antibiotici è il punto chiave per prevenire l’insorgere e la diffusione della resistenza. Infatti, la resistenza agli antibiotici segnalata in Italia e in Europa è direttamente collegata all’uso eccessivo e improprio di antibiotici;
  • l’attuazione di buone pratiche di controllo delle infezioni, compresa l’igiene delle mani, nonché lo screening e l’isolamento dei pazienti infetti/colonizzati negli ospedali, sono importanti al fine di prevenire la diffusione dei batteri resistenti;
  • promuovere lo sviluppo di nuovi antibiotici con nuovi meccanismi d’azione è essenziale, poiché la resistenza si sviluppa comunque inevitabilmente nel tempo.

In conclusione, la tendenza all’aumento dell’antibiotico resistenza nel nostro paese può essere invertita solo da una combinazione di interventi efficaci i cui cardini sono la promozione dell’uso prudente di antibiotici anche nel territorio e di strategie efficaci di controllo per bloccare la diffusione di batteri multiresistenti nelle strutture di assistenza.

Negli ospedali e nelle residenze sanitarie la diffusione dei microorganismi resistenti agli antibiotici può avvenire attraverso il contatto tra pazienti o attraverso gli operatori sanitari. Per prevenire o limitare la diffusione delle infezioni è importante adottare comportamenti adeguati. L’azione più semplice è il lavaggio delle mani. Le mani sono un ricettacolo di germi, alcuni dei quali risiedono normalmente sulla cute senza creare danni, altri invece sono responsabili di infezioni e malattie. Le nostre mani, quindi, toccando altre persone, animali, superfici, oggetti vari, possono essere contaminate.

Fonte: www.asst-lariana.it

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