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Humanitas forma i giovani neurochirurghi dei Paesi in via di sviluppo

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Redazione 30 Ottobre 2019
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Humanitas è parte attiva nel progetto di educazione globale promosso dalla World Federation of Neurosurgical Societies (WFNS), diretta dal professor Franco Servadei, neurochirurgo di Humanitas e docente di Humanitas University: obiettivo del progetto è la formazione di giovani neurochirurghi provenienti dai Paesi in via di sviluppo.

Come ci spiega il professor Servadei: “Humanitas, in collaborazione con la World Federation of Neurosurgical Societies Foundation, è uno dei centri di riferimento per gli short-period training dedicati a giovani neurochirurghi provenienti dai Paesi in via di sviluppo (low-income and middle income countries). Li ospitiamo per un mese (offrendo vitto e alloggio) e durante la loro permanenza hanno la possibilità di confrontarsi con nuove procedure chirurgiche e diagnostiche, ma anche di prendere parte alle riunioni di aggiornamento dell’équipe in lingua inglese, dove ci confrontiamo sui diversi casi clinici. I partecipanti, in fase di iscrizione, possono scegliere uno specifico target, come per esempio la chirurgia spinale complessa, l’endoscopia neurochirurgica, la neurochirurgia del trauma, la chirurgia del basicranio, e vengono poi affidati a uno specialista di riferimento, che funge da tutor all’interno dell’Unità Operativa di Neurochirurgia diretta dal dottor Maurizio Fornari”.

Un’occasione di crescita

“Finora abbiamo ospitato 11 neurochirurghi, provenienti da Paesi quali Iraq, Iran, Indonesia, Niger, Nepal, Myanmar, Vietnam e India. Ci stiamo preparando ad accoglierne un altro dalla Moldavia e ne aspettiamo già altri sei nel corso del 2020.

Si tratta di un’occasione di crescita personale e professionale importante per questi medici, perché possono essere inseriti in un Neuro Center come quello di Humanitas che da un punto di vista chirurgico ha un volume di oltre 2.500 casi all’anno; possono assistere a interventi chirurgici complessi, avere accesso alle più avanzate tecnologie e partecipare alle discussioni sui diversi casi clinici.

Un altro valore aggiunto è la possibilità di un confronto multidisciplinare in Neuroscienze con l’interazione con la Ricerca di base, con la Neurofisiologia/Neurologia, con la Neuroradiologia, con la Stroke Unit e con la Terapia Intensiva/Neuro-Anestesia”, continua il prof. Servadei.

Superare le disparità e condividere le conoscenze

“Con questo progetto cerchiamo di contribuire al superamento delle disparità in termini di conoscenze in ambito neurochirurgico tra i diversi Paesi del mondo. Crediamo molto nella condivisione delle conoscenze e nel confronto tra specialisti e vogliamo, partecipando a questo programma, che l’esperienza clinica e le competenze di un Centro di eccellenza come Humanitas, possano essere di aiuto e ispirazione per gli specialisti che operano nei Paesi dalle risorse più limitate, cosicché la loro formazione aiuti a migliorare la pratica clinica dei Paesi di origine e apra loro la strada a nuovi ambiti di studio e Ricerca.

L’incontro con questi giovani neurochirurghi è per noi un’occasione di crescita, anche perché in conclusione del loro periodo di training, attraverso una presentazione, ci raccontano le condizioni dei posti in cui operano, riferendoci – attraverso alcuni casi clinici – le difficoltà che incontrano e i cambiamenti che vorrebbero fossero messi in atto. È un momento prezioso di condivisione e di scambio, non solo scientifico ma anche dal punto di vista umano”, ha concluso il professor Servadei.

Fonte: www.humanitas.it

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