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Don Gnocchi e nanomedicina: nuovi biomarker per una riabilitazione più efficace

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Redazione 15 Ottobre 2020
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L’IRCCS Fondazione Don Gnocchi di Milano si rafforza nel settore della nanomedicina e nella ricerca su biomarker prognostici dell’esito del percorso riabilitativo per consentire trattamenti riabilitativi personalizzati e mirati post-ictus.
Questo grazie a un importante finanziamento in conto capitale ottenuto dal Ministero della Salute, che permetterà al Laboratorio di Nanomedicina e Biofotonica Clinica (LABION) – guidato dalla ricercatrice Marzia Bedoni – di acquisire strumentazione all’avanguardia per sviluppare nuovi biomarker e sperimentarli in trial clinici nello spirito della ricerca traslazionale nel campo della medicina della riabilitazione.

Prevedere l’esito della riabilitazione post-ictus

Nei pazienti colpiti da ictus il recupero delle normali funzioni e la rigenerazione neuronale sono strettamente legati ai tempi di intervento e all’efficacia della terapia riabilitativa. Ad oggi mancano tuttavia biomarcatori in grado di valutare e monitorare l’esito dei trattamenti e dei programmi di riabilitazione.

I ricercatori del LABION stanno studiando nuovi biomarcatori (vescicole extracellulari-esosomi) in grado di prevedere l’esito del trattamento terapeutico-riabilitativo post-ictus, così da consentire la messa a punto di programmi di recupero più efficaci e personalizzati sulle esigenze del paziente. Lo studio prevede il coinvolgimento delle Unità di Riabilitazione Funzionale attive nelle strutture della Fondazione Don Gnocchi che accolgono pazienti colpiti da ictus e per i quali sono studiati interventi riabilitativi multidisciplinari.

Oggetto della ricerca sono in particolare le vescicole circolanti nel sangue di pazienti colpiti da ictus al momento del ricovero in Fondazione e all’atto delle dimissioni, al termine dei trattamenti di recupero programmati, con la valutazione anche dell’eventuale rigenerazione tissutale post-riabilitazione.

Fonte: www.dongnocchi.it

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