Badanti conviventi: impegno, orari e aspettative
Il contratto colf – badanti in regime di convivenza prevede 54 ore di lavoro, che significa solitamente 10h di lavoro al giorno con due ore di riposo dal lunedì mattina al venerdi sera, e 4 ore il sabato. Il contratto prevede poi che la notte sia di effettivo riposo.
Il problema è quindi da affrontare sotto due punti di vista: tu famiglia…
1. … sei sicura di garantire “solo” 10 ore di lavoro al giorno (ad es. 8.00/20.00 con 2h di pausa nel mezzo) o ti aspetti che “dato che è già in casa” sia disponibile e lavori anche dopo le h. 20.00….perché tanto si tratta solo di sistemare i piatti e accompagnare a letto?
2. … cosa ti aspetti che faccia?
La famiglia non deve sentirsi “generosa” nel fornire vitto e alloggio e quindi sentirsi in diritto di pretendere di più di ciò che dice il contratto, e purtroppo questa mentalità è ancora troppo presente in Italia. Parimenti se la persona fragile da assistere richiede di essere “curata a vista”, la famiglia non può aspettarsi che una singola persona riesca “contemporaneamente” ad accudire la persona fragile, fare la spesa, cucinare, pulire, lavare e stirare, anche solo perché chi è affetto da demenza spesso non consente a chi accudisce di fare null’altro, e non sempre si riesce a coinvolgerlo nelle attività. Il contratto vieta inoltre di chiedere prestazioni infermieristiche (medicazioni, iniezioni, somministrazione di terapia….anche solo dare l’insulina) e di far guidare l’auto.
Lo so che nel 90% dei casi lo si chiede semplicemente perché seguire la legge comporta costi insostenibili, ma non diventa lecito perché lo fanno tutti e questo viene troppo spesso dimenticato. Se voglio andare a 180km/h in autostrada, so che è vietato e me ne assumo il rischio: incontro sempre famiglie che – restando in metafora – vanno a 200km/h e pretendono che sia giusto così.
Silvia Farina
PROCURATORE D’AIUTO – Costruisco l’assistenza per le persone anziane
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