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Alzheimer: stadi della malattia, sintomi che si manifestano e l’esperienza di chi assiste

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Silvia Farina 6 Novembre 2021
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L’Alzheimer è una sindrome degenerativa, nel senso che può manifestare molti sintomi diversi tra loro che all’inizio possono essere facilmente confusi con il manifestarsi di altre malattie meno preoccupanti. Si parla generalmente di 3 stadi i cui segnali si distinguono come segue:

1.       leggera perdita della memoria, difficoltà ad imparare cose nuove e cambi di personalità, peggioramento delle capacità logiche e di giudizio, aumento di ansia e progressivo ritiro dalla vita sociale

2.       peggioramento significativo dei sintomi già descritti, perdita della capacità procedurale, peggioramento del linguaggio sia nell’esprimersi che nel comprendere gli altri, disorientamento negli spazi conosciuti, difficoltà di riconoscimento di persone (anche di famiglia) e luoghi

3.       completa dipendenza dagli altri. Le funzioni intellettive sono gravemente compromesse; compaiono difficoltà nella deambulazione, nel controllo degli sfinteri, afasia. Difficoltà a riconoscere se stessi e comprensione compromessa della realtà.

Mentre nella prima fase una persona senza esperienza, con una buona dose di buon senso e attenzione all’altro può ancora cavarsela, nelle fasi successive è fondamentale essere formati in modo specifico al supporto a questa malattia. E’ necessario coinvolgere sempre l’assistito, anche se è difficile; è indispensabile sapere come fare, saper prevenire i comportamenti problematici e, in caso contrario, saper reindirizzare senza mortificare la sua dignità, saper leggere la comunicazione corporea; dialogare andando oltre i ragionamenti, anzi (!) evitando proprio di ragionare e sintonizzandoci sul modo in cui lui/lei dialoga, imparando la sua lingua, adottandola a nostra volta. Sapere quando è opportuno intervenire e quando no. Non è scontato e non è detto che lo si abbia imparato “assistendo”.

L’ultima fase poi può dar luogo a comportamenti che spaventano o pericolosi quindi nel selezionare chi assiste bisogna avere la premura di fare domande molto specifiche sull’esperienza reale, chiedendo di fare esempi concreti delle situazioni più difficili affrontate in assistenza e comprendere se e come sono state risolte.

Silvia Farina
PROCURATORE D’AIUTO – Costruisco l’assistenza per le persone anziane

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